"Facciamo quanto è previsto nel nostro Statuto"
RIMINI - Il presidente del Consiglio provinciale degli immigrati Alban Kraja, non si dà requie. Se il messaggio arrivato dalla presidenza della Provincia ha lasciato intendere una richiesta di dimissioni (anche se poi davanti ai capigruppo il presidente Fabbri è stato più esplicito, lasciando intendere che quella sarebbe la soluzione ideale), la parola d'ordine, ancora ieri, ha continuato ad essere "cerchiamo di fare chiarezza", "parliamone". E tentativi di parlarne con questo o con quello ne ha fatti numerosi lo stesso Alban Kraja, che avrebbe contattato anche i capigruppo del consiglio provinciale per avere un incontro. Dal canto loro i sindacati si stanno organizzando, confrontandosi, anche se ancora non è chiaro se prevarrà una volontà unica di chiedere 'la testa' del presidente, come ha già fatto esplicitamente il segretario della Cisl Stefano Gregnanin. Nel frattempo, il presidente del Consiglio degli immigrati deve anche fare i conti con le domande che qualcuno ha cominciato a porsi entrando nel merito dell'attività dell'agenzia "Mappamondo". In alcuni ambienti, in effetti, sarebbero emerse perplessità a proposito delle 'delicate' attività di cui si occuperebbe l'agenzia. Ad esempio, quella di intermediazione al lavoro, o meglio, di "fornitura di personale", come si legge nell'oggetto sociale della società. "Ma non è la nostra priorità" si affretta a dire Alban Kraja. "Tutto quello che è contenuto nello statuto della società noi possiamo farlo" aggiunge. Dunque anche la fornitura di personale. "Tutto quello che c'è nel nostro statuto - insiste - ma ci sono centinaia di persone che si rivolgono a noi quindi faccio fatica a dire quanti casi siano capitati di intermediazione al lavoro", precisa Kraja. "Di certo non è tra le attività principali, perché è complessa". Quel che è certo, i clienti non mancherebbero: anche a Rimini in tanti, soprattutto tra gli stranieri, magari senza permesso di soggiorno, cercano ogni possibile strada per avere un lavoro. Ma appunto per questo, il settore è di quelli 'delicati'. Il caso scoppiato intorno al Consiglio provinciale degli immigrati, inoltre, ormai presta il fianco anche a valutazioni politiche che hanno ad oggetto la Provincia. "Quello che sta succedendo - osserva ad esempio il coordinatore di Forza Italia Giuliano Giulianini - è una dimostrazione che nell'avviare questa esperienza il presidente della Provincia Fabbri, perché è lui che si è speso in prima persona per attivare l'iniziativa, ha agito con una certa leggerezza. L'idea in sé è positiva ma come è stata avviata e gestita direi che dimostra anche una certa imprudenza". A proposito di posizioni politiche, il consigliere provinciale dei Ds, Antonio Gabellini, precisa di non avere mai parlato di "agenzia sbandata" nel corso del suo intervento in Consiglio provinciale, pur confermando di ritenere particolarmente grave l'attacco portato alla Cisl.